A SYDNEY, CON LA COMUNITÀ MOLFETTESE

Don Ignazio Gadaleta ci racconta la sua esperienza

 

17/11/2017

Don Ignazio Gadaleta ci racconta la sua esperienza

Lunedì 16 ottobre ritorno a casa da un’esperienza intensa nella vasta e giovane Australia, esperienza che ha assunto ancor più valore per i legami allacciati con la comunità molfettese di Sydney.

Tutto è nato per “caso” (ma per noi cristiani sicuramente il termine più opportuno è “provvidenza”) il giorno della festa della Madonna dei Martiri l’8 settembre durante la processione del simulacro della Vergine: lì conosco Antonio e la piccola Serena, venuti a Molfetta da Sydney perché Antonio è il presidente del Comitato Madonna dei Martiri e, da quando risiede in Australia, ovvero 17 anni, non aveva mai avuto modo di rivedere la festa. Avendo saputo che sarei partito di lì a poco per Sydney, Antonio mi invita il 24 settembre alla festa che la comunità dei molfettesi è solita vivere nella parrocchia di S. Fiacre a Leichardt.

Alcuni giorni prima di quella data, dopo che Antonio è ritornato dall’Italia, prendo contatto e, disponibile come sempre, mi viene a prendere, con il suocero, dalla stazione più vicina di Stanmore. Abbiamo avuto modo di parlare in questa, come in altre circostanze, di come è la vita a Sydney, così diversa da quella italiana: grande disponibilità lavorativa, leggi e burocrazia che aiutano l’inserimento lavorativo e che non permette deroghe o evasioni, nessun clientelismo o raccomandazioni ma, allo stesso tempo, un tessuto sociale fortemente centrato sul lavoro, che lascia così poco spazio allo svago, alla famiglia e alla fede.

Arrivato in parrocchia Antonio mi presenta prima della messa delle 11 che, solitamente, è in italiano, ad alcuni fedeli lì presenti. Percepisco fin da subito la gioia di coloro che erano lì per la festa nel vedere un giovane sacerdote italiano, e per di più molfettese, tra loro ma la gioia e la sorpresa più grande è la mia nel vedere la copia della statua della Madonna dei Martiri, donata dalla famiglia Arciuli, posta ai lati dell’altare sulla base inghirlandata di splendidi fiori, offerti da un fioraio della stessa comunità. La concelebrazione con fr. Joas si conclude con i ringraziamenti di Antonio a me per la presenza, a tutto il Comitato per l’organizzazione ed in particolare alla signora Grazia Petruzzella per aver prodotto e donato nel silenzio il nuovo manto posto alla statua, reso necessario a causa del deterioramento dovuto al passare del corso degli anni.

Dopo la benedizione finale si preparano tutti per la processione della statua della santa Patrona: il tratto è breve, anzi brevissimo, corrispondente al cortile della chiesa, ma per quella comunità vuol dire tanto! Significa rivivere le emozioni dell’uscita del simulacro della Madonna dei Martiri a Molfetta dalla Basilica. Sicuramente loro avrebbero di gran lunga preferito una vera e propria processione, così come tradizionalmente erano abituati, addirittura imbarcando la statua dalla City nella baia di Sydney, ma purtroppo molti degli associati sono anziani e le forze umane sono insufficienti per organizzare una grande festa.

Al termine poi della festa religiosa ci si sposta tutti al ristorante per un pranzo conviviale: qui sono tutti desiderosi di conoscermi, di sapere le origini della famiglia ma soprattutto di sapere se conoscessi qualcuno dei loro familiari o conoscenti. La mia persona rimanda sicuramente ai ricordi dell’infanzia, a quella terra che hanno lasciato ma non hanno mai dimenticato completamente.

In ogni volto c’è la nostalgia di un mondo che sanno non tornerà più ma che rivivono ogni volta che si ritrovano insieme, perché lo stare insieme fa comunità, fa famiglia, e come ogni famiglia questa si ritrova attorno alla mamma. La Mamma celeste, la Regina dei Martiri riunisce tutti i molfettesi di Sydney sotto il Suo manto ma anche a me ha dato la possibilità di conoscere una comunità che, seppur distante e carica di problemi, sente forte il legame con la loro Molfetta, in cui hanno lasciato il cuore.

Don Ignazio Gadaleta